Tuesday, December 23, 2008

How to get rich with IRCs

At least in 1920 ! Read this about Charles Ponzi and his way to get rich quick using a vagary of the postal system.


QRPedia


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Tuesday, December 16, 2008

Sonsorol island: appendice

Prima di partire

L'arcipelago

Il gruppo delle South-West islands si estende a 600 km sud di Koror e 160 km nord dell'Indonesia. Le sei isole sono Sonsorol e Fana (sotto l'unico nome di Sonsorol), Pulo Anna, Merir, Tobi e Helen Reef. Ognuna delle isole si estende per una superficie inferiore ai 2,5 km quadrati.

Formalità d'ingresso
E' sufficiente il passaporto in regola

Clima
Temperatura oltre i 30 gradi per tutto l'anno con punte a maggio e novembre. Giugno e luglio i mesi più piovosi. Il tasso di umidità è sempre oltre il 70%

Fuso orario
+ 8 ore rispetto all'Italia

Valuta
La moneta corrente è il dollaro americano

Cambio
La Bank of Hawaii e la Bank of Guam a Koror dispongono entrambi di uno sportello automatico di prelievo 24 ore al giorno e l'orario d'ufficio va dalle 9 alle 15 dal lunedì al giovedì, sino alle 17 il venerdì.

Lingua
La lingua ufficiale a Koror è l'inglese ed il palauano. A Sonsorol il sonsorolese ma l'inglese è insegnato già dalle scuole elementari

Abbigliamento
Dato il clima decisamente afoso si consiglia abbigliamento leggero, pantaloni lunghi per l'ingresso nelle chiese e scarpe da mare o calzari da sub per camminare sui coralli e nelle strade interne, giacca e pantaloni impermeabili per la traversata in barca.

Come arrivare
Da Milano o Roma tramite la Singapore Airlines si raggiunge Manila e poi con la Continental Airlines si arriva a Koror. Da Koror è necessario noleggiare una imbarcazione privata o il passaggio della nave Governativa che fa il giro delle isole a scadenza comunque non ancora regolari.  E' possibile anche arrivare da Guam tramite volo da San Francisco.

Indirizzi utili
http://www.sonsorol.com
http://www.palaunet.com

Sonsorol island: la storia 4/4

La mattina inizia col breakfast e gustiamo il famoso sciroppo di Tuba sopra a frittelle molto simile a morbide piadine, il caffè non è espresso ma poco importa oggi è una giornata speciale: è domenica  c'è la messa e poi abbiamo in programma di riunire tutti gli abitanti dell'isola sotto il nostro striscione per una foto ricordo. Il richiamo alla funzione è opera di un vecchio martello, che mi viene mostrato con orgoglio dal piccolo fedele accompagnatore, sulla campana della chiesa, la Santa Maria Pillar Iglesia. Per l'occasione tutti i bambini sfoggiano camicie coloratissime e vestitini vezzosissimi e seguono la messa con un rispetto da noi ormai dimenticato, non c'è il prete  alcune donne si avvicendano al leggio e si prega leggendo brani dalla Bibbia, ma la parte più emozionante è quando vengono cantate odi in sonsorolese con Melanie, la maestra, che suona la chitarra.   I bambini inorgogliti dal fatto di essere ripresi dalla telecamera cantano a voce alta, i vecchi approvano sorridendo, i piccolissimi guardano stupiti ma intanto entra nella loro quotidianità quella musica, le parole, la devozione. Sopra all'altare, ricco di fiori freschi, la statua della Madonna e due quadri con immagini sacre, il tetto in lamiera e nessun vetro alle aperture rettangolari che fungono da finestre. L'umidità costringe quasi tutti ad usare i fogli con le parole della messa come un ventaglio. A funzione iniziata arriva anche John che prima di entrare si raccoglie i lunghi capelli in una crocchia alla nuca e per un attimo abbandona la bandana ed il suo aspetto da pirata. Un'ora dopo torniamo sotto il sole ma almeno l'umidità è calata a livelli accettabili. Come promesso riusciamo a radunare quasi tutti per una foto di gruppo. La nostra visita è servita anche come censimento della popolazione. Il numero è sempre molto variabile in quanto è frequente che qualcuno lasci l'isola per motivi di studio o lavoro ed altri tornino in una delicato equilibrio di mantenimento della presenza umana. I ragazzi, al termine della scuola locale, verso i 13 anni, vanno nella capitale Koror per seguire le scuole secondarie, difficilmente torneranno sull'isola natia dopo i richiami e le promesse della grande città, ma i sogni dei bambini qui sono modesti, chi vuol fare il meccanico e chi il carpentiere. Con un piccolo e quindi non traumatico per l’isola sviluppo del turismo forse potrebbero trovare un’ occupazione che consenta loro di restare su Sonsorol e quindi non mantenere viva cultura, razza e tradizioni che altrimenti corrono il rischio di estinguersi a breve. Un turismo ecologico, non di massa, fuori dalle rotte comuni e immune dalle ostentate comodità che spesso nulla hanno a che vedere con l'originalità del luogo. Il pranzo domenicale è una festa: per noi è l'ultimo giorno ed al tavolo, con noi, siedono i maschi adulti. Si dividono i coconut crabs, preda notturna di John, si beve la birra ed il vino che abbiamo portato da Palau, riso su tutto, e poi ancora pesce, tre qualità diverse, impossibile non finire tutto, in un clima di amicizia che dopo nemmeno tre giorni ci ha avvicinato a questa gente in modo quasi fraterno. Anche in quest'occasione le donne mantengono il loro atteggiamento servizievole, restando accanto ma non intervenendo nel pranzo e nemmeno nei discorsi. Non posso fare a meno di ammirare i bambini dagli occhi scurissimi, il volto polinesiano ed i denti bianchissimi sempre pronti a sorridere non appena si sentono osservati. Noi siamo tre italiani ed un inglese, al pranzo si è aggiunto anche Bernard un neozelandese valido aiuto al capitano durante la traversata. Marco e Chase si sono impadroniti della mia fotocamera e videocamera e riprendono il pranzo: sembrano decisamente avvezzi all'uso dell'attrezzatura elettronica, forse difettano nell'inquadratura e nella messa a fuoco ma sono felici di sentirsi fotografi e registi per qualche minuto. So che tra poche ore dovremo salpare, voglio perdermi ancora un attimo in una lunga passeggiata sulla spiaggia, al largo la barca che ci riporterà a Koror, raccolgo un pò di sabbia, come mia abitudine, sarà un ricordo dell'isola a portata di sguardo quando sarò a casa, il cielo si copre lentamente di nuvole di nuovo la pioggia in arrivo. Torno alla casetta, i compagni di viaggio hanno già smontato tutto, i ragazzi come sempre mi aiutano con l'antenna e poi sistemo tutte le mie cose nelle valigie. Lasciamo lo striscione a ricordo della nostra breve permanenza firmandolo a futura memoria. Regalo a tutti i bimbi gli spiccioli di euro che mi ritrovo dall'Italia e ai due affezionati amichetti un cappellino e la maglia della nazionale italiana che avevo comprato proprio per tale evenienza. Riportiamo tutto il bagaglio sulla barca con John che, ovviamente, dirige tutte le operazioni. La piccola Aida, splendida bimba che è rimasta nel cuore di tutti noi, mi porta una conchiglia con la scritta Sonsorol Island, ha le lacrime agli occhi nel vederci partire ma anche noi siamo commossi, c'è giusto il tempo per un'ultima nuotata con maschera e pinne in compagnia dei ragazzi che conoscono a memoria la corrente del reef. Piove: il cielo grigio impedisce al sole di illuminare il corallo, è ora di andare. Un ultimo saluto prima di alzare la vela e lasciare che il vento umido che soffia fra Sonsorol e Fana la gonfi, lontani sulla spiaggia i più affezionati sono ancora intenti a salutarci. In pochi minuti il buio confonde cielo e mare e l'isola sparisce alla nostra vista, affrontiamo il mare mosso ed il percorso sarà tutto contro vento. Impiegheremo oltre 60 ore di viaggio per arrivare a Koror in ritardo sui tempi previsti perdendo l'aereo del ritorno. Saremo costretti a passare per Guam e fermarci due notti a Manila. Meno di tre giorni sull'isola a fronte di un viaggio di dieci giorni, con costi altissimi per il noleggio della barca ma per noi era necessario quel periodo e quella tempistica, per chi invece vuole provare un'avventura indimenticabile c'è un mezzo di trasporto economicissimo, la nave del governo: non ha cadenze regolari, ma costa circa 20 dollari per il viaggio di andata e ritorno. Nel suo giro di rifornimento tocca tutte le South West islands, quindi ci sarebbe la possibilità di visitare anche le altre isole del gruppo. Un simile viaggio richiede tempo per la preparazione e bisogna sempre ricordare che i loro ritmi di vita non sono assolutamente paragonabili ai nostri, per cui se la nave non dovesse partire nel giorno stabilito pazienza, non deve essere un dramma, prima o poi partirà. Sono sufficienti due giorni per abituarsi a non contare più le ore. Con la Governatrice Laura Ierago abbiamo pensato di creare un sito web dove ci saranno tutte le informazioni per come raggiungere l'isola e tutto ciò che finora non si è reperito sulla rete circa Sonsorol, un'isola per quegli ultimi avventurieri e sognatori che cercano ancora la vacanza della vita. (continua)

Monday, December 15, 2008

Sonsorol island: la storia 3/4

E' John, il capo carismatico del villaggio, con una bandana da pirata in testa ed un coltellaccio in mano, che ci accompagna a fare il giro dell'isola per la strada acciottolata che corre nel fresco della giungla, dove la vegetazione cresce rigogliosa grazie alle frequenti ed improvvise, quanto brevissime, piogge equatoriali; ad un certo punto della nostra gita John sparisce per un attimo e ritorna con un coconut crab, un granchio dalle notevoli dimensioni e dal ventre azzurro, vengono così chiamati per la loro abitudine notturna di salire sulle palme da cocco, che costituisce un cibo prelibatissimo. Sull'isola di Fana distante solo quindici minuti di barca da Sonsorol e completamente disabitata, questi granchi crescono numerosi ed indisturbati. Proseguendo nella giungla scorgiamo sulle più alte cime degli alberi dei pipistrelli per nulla addormentati che al nostro passaggio si levano in volo mostrando un'apertura alare impressionante poi il nostro giro continua sulla parte esterna camminando sulla sabbia fine e sul corallo che affiora. Per John è facilissimo notare i pesci che nuotano a pochi metri dalla riva e con un'espertissima manovra allarga una rete dai pesantissimi piombi catturandone due, che gusteremo a cena. Arenata sulle pietre un’ imbarcazione della polizia giapponese che in tempi più gloriosi pattugliava le coste per prevenire l'immigrazione clandestina dalle filippine. Rientriamo nella giungla per proteggerci dal sole caldissimo e passiamo accanto ad una ipotetica pista di atterraggio per aerei per fortuna in disuso a protezione dell'ambiente dell'isola. Non oso immaginare il danno ecologico che potrebbero fare aerei turistici che sorvolano quotidianamente quella lussureggiante vegetazione. Emozionante ed un po’ insolita la visita al cimitero dell'isola, le tombe infatti sono tutte delimitate da una cornice di bottiglie conficcate nel terreno dal quale spuntano solo per il fondo, su una vicina mangrovia un vecchio orsacchiotto sembra dimenticato da un bambino o forse è l'ultimo compagno per un piccolo defunto. Al rientro, dopo quasi due ore di camminata, una fresca doccia è l'ideale per togliersi la calura e lavare gli indumenti dietro la biblioteca infatti c'è una grande vasca coperta, che viene riempita dall’ acqua piovana, alcune lamiere assicurano una giusta privacy mentre un secchio d'acqua per riempire la bacinella ed una latta per sciacquarsi sono l’idromassaggio dell’isola! Vi sembrerà incredibile ma la sensazione è splendida, ci si sente veramente ritemprati e puliti come nessuna doccia di casa nostra potrà mai fare. Continueranno i ragazzi nel compito di guida dell'isola e ci faranno girare in mezzo alle case, quelle più vecchie ancora sollevate da terra come palafitte, col tetto in fronde di cocco. La vita sembra svolgersi prevalentemente fuori dalle pareti domestiche, il caos regna sovrano sopra le tavole e le panche, la casa diventa solo un rifugio per la notte e per le intemperie. I più fortunati hanno delle moderne biciclette anche se le distanze sono contenute e servono  più come passatempo che come mezzo di trasporto per necessità. Nonostante le raccomandazioni materne, i ragazzi sono abituati dalla nascita a camminare e correre a piedi nudi e dimenticano appositamente le ciabatte che col tempo vengono immancabilmente perdute. Sulla spiaggia la sabbia è chiarissima in superficie e rossiccia in profondità. I giochi della marea e della luce solare cambiano le tonalità nel contrasto col cielo reso affascinante dalle nuvole. In lontananza si scorge un grumo nero che si solleva dal mare, una forte precipitazione sulle Filippine. Una ventina di minuti dopo, preceduto dalla brezza marina, arriva un violento scroscio di pioggia. Uno dei nostri piccoli curiosi si rifugia nella nostra casetta dall'uscio sempre aperto, ci guarda masticando una caramella, gocciolante di pioggia e ci sorride, poco dopo il sole asciugherà la sua pelle abbronzata. Prima che scenda l'oscurità è l'ora della cena, siamo ospiti nel villaggio a tutti gli effetti, il tavolo è solo per noi, le donne si prodigano per offrirci le prelibatezze appena cucinate: polpa di tonno, i pesci pescati da John nel nostro giro pomeridiano, zucca, papaya l’immancabile riso che accompagna tutto, loro  ceneranno solo quando noi abbandoniamo quell'improvvisato ristorante ringraziando grati per quella gentilezza che mai ci saremmo aspettati. Con la sera si spegne lentamente la vita nel villaggio, i bambini ritornano nelle loro case e John rimane con noi a chiacchierare con un inglese inaspettato per un simile personaggio. Mastica sempre qualcosa che gli colora tutti i denti di rosso, ha un senso dell'ironia che ci coglie impreparati e la birra non fa che accrescere la sua voglia di chiacchierare, ha con sé il solito coltellaccio ed una torcia, nella notte andrà nella giungla per catturare un paio di coconut crabs che saranno il pranzo domenicale per gli ospiti. Lui è incaricato dal Governo della manutenzione alle palme, di vitale importanza per l'economia locale, infatti i frutti ed i granchi costituiscono un valido introito quando vengono venduti al mercato della capitale ma non solo: dal cocco viene ricavato anche un succo chiamato Tuba che opportunamente preparato costituisce un dolcissimo sciroppo o un liquore se distillato. Quasi tutti i ragazzini del villaggio curano la propria personale palma ed al mattino, prima di recarsi a scuola, si devono arrampicare su di essa, per raccogliere il liquido sgorgato nella notte, sostituendo la bottiglia. John lavora quattro ore al giorno al mattino e ciò che guadagna gli viene accreditato in una banca di Koror, quando gli occorre qualcosa comunica ad un parente la lista delle necessità che gli verranno poi inviate con la prima nave governativa di passaggio. Non si è mai sposato, dice che così facendo ha la libertà di fare ciò che gli pare, senza quei vincoli che gli limiterebbero la sua natura ribelle; gli ho mostrato una fotografia dell’isola scattata trent'anni prima e trovata su Internet chiedendogli di riconoscere il posto per  poi vedere com'era cambiato nel corso dei decenni, non ha avuto nemmeno un attimo di esitazione,  nonostante la casa raffigurata fosse da tempo sparita, conosce le palme a memoria e la loro disposizione, i segni su di esse sono per lui come uno stradario. Temevamo l'assalto delle zanzare notturne e ci eravamo preparati con sottilissime reti sopra i materassi stesi a terra. Nulla di tutto ciò, solo poche punture alle gambe per aver tenuto acceso le luci tutta la notte continuando a trasmettere in turni ininterrotti. Nella notte un altro violento ma breve acquazzone. (continua)

Sunday, December 14, 2008

Sonsorol island: la storia 2/4

Il nostro arrivo sull'isola desta la curiosità di tutti gli abitanti: 34 in tutto! Una opportuna lettera di presentazione della Governatrice per Melanie, la maestra del villaggio, ci apre le porte alla loro cordialissima ospitalità che ovviamente inizia con l'offerta del trasparente e dolcissimo liquido di cocco aperto per l'occasione e i bambini residenti sull’isola sono al settimo cielo: oggi la maestra, visto l’evento assolutamente straordinario, ha proclamato un giorno di vacanza! Così ci ritroviamo circondati da questi bellissimi ed intraprendenti ragazzini che si offrono di aiutarci nell'installare le antenne mentre uno dei più esperti sale su una palma per legare uno dei cavi necessari per la trasmissione radio. La nostra sistemazione è una deliziosa casetta costruita di recente di pochi metri quadri nei quali sono ricavate tre stanze, senza alcun arredamento. Sistemato il generatore di corrente (sull'isola ci sono pannelli solari per le necessità elettriche ma non sarebbero stati in grado di sopportare il nostro fabbisogno) spunta da chissà dove un frigorifero che risulterà poi utilissimo per tenere fresche tutte le bevande. Finalmente è il momento da noi appassionati di radio tanto atteso: iniziamo a collegare radioamatori di tutto il mondo, i più curiosi ovviamente rimangono a guardarci stupiti mentre i bambini riprendono i loro giochi di sempre e le donne sono impegnate nella preparazione del cibo. In quest’angolo di mondo i ruoli sono ben definiti: gli uomini si occupano della manutenzione dell'isola, strade, vegetazione, costruzione e riparazione delle abitazioni, alcuni di essi hanno incarichi governativi che garantiscono uno stipendio e sempre a loro è demandato il compito di pescare o cacciare portando con sé i ragazzi affinché imparino ciò che viene  tramandato di generazione in generazione. Le donne invece fin da giovanissime si dedicano ai bambini, alla casa, alla cucina. In un'isola dove non il denaro non viene utilizzato e dove il cibo viene diviso fra tutti i nuclei famigliari, la serenità e i sorrisi dolcissimi dei bambini ti trascinano immediatamente in un'atmosfera di pace da noi sconosciuta. Carla si occupa della stazione radio, quella ufficiale dell’isola, che serve per mantenere i contatti con la capitale  e dell'infermeria. Le medicine sono poche ma per fortuna le malattie rare, gli unici casi di una certa urgenza nel recente passato sono stati un'appendicite ed alcune febbri infantili. Il problema è che la capitale si può chiamare solo a certe ore del giorno e prima che la barca del governo arrivi passano diverse ore, mentre a volte anche un ritardo di qualche ora può essere preoccupante. Marco e Chase mi fanno vedere la scuola, il loro inglese è ottimo, il loro orgoglio nel mostrarmi un vecchio microscopio ed una macchina da scrivere è commovente, non si può dire che regni l'ordine ma un cartello al muro elenca le regole di comportamento: non disturbare, non chiacchierare, alzare la mano, ecc., la biblioteca adiacente alla stazione radio è rifornita di periodici e romanzi molti dei quali ingialliti dal tempo e dall'umidità  forse anche dall'uso visto che sull’isola non c'è la televisione ma solo un videoregistratore con cassette di film ormai visti e stravisti. C'è una strada principale, che porta alla scuola e alla chiesa, illuminata con i lampioni alimentati dai pannelli solari, ai margini della quale si notano ancora i binari su cui correvano i vagoncini della miniera di fosfato ormai in disuso. Ma l'isola conserva ancora le tracce della guerra e del passaggio dei giapponesi, con bunker in posizioni strategiche e qualche residuato bellico. (continua)

Friday, December 12, 2008

Sonsorol island: la storia 1/4

Questo mio racconto del viaggio a Sonsorol island è stato pubblicato nel numero di aprile-maggio 2002 della rivista Isole & Isole. Il periodico non ha avuto molta fortuna ed ha cessato di esistere poco dopo. Nel proporvelo spero possiate vivere, almeno in parte, le emozioni che ancora oggi provo nel ripensare a quell'avventura.

"Here we go!": con questo grido il capitano dell'Eclipse è stato il primo a scorgere nelle ultime tenebre notturne la sagoma di un'isola che nessun turista europeo era riuscito a raggiungere prima: Sonsorol. Quella mattina l'8 febbraio, dopo una traversata di 36 ore, partiti da Koror, eravamo in preda all'estasi dell'avventura, affascinati da quel lembo di terra dalla folta vegetazione che si avvicinava e spaventati all'idea di cosa e chi avremmo potuto trovare nonostante sia noi che loro, gli abitanti, fossimo pronti all'incontro. Erano passati sei mesi dall'idea di andare nel gruppo delle South-West islands di Palau, Micronesia; c'era uno scopo ben preciso per quella destinazione:  nessun radioamatore al mondo aveva mai trasmesso da quelle isole. Tutto ciò può sembrare pazzesco al profano: affrontare un simile viaggio per portare sull'isola generatori di corrente, radio, cavi, antenne e tutto l'occorrente per trasmettere invece di fare la classica vita del turista coccolato e vezzeggiato dagli animatori dei villaggi, e con l'unica finalità di offrire, a migliaia di altrettanti appassionati radioamatori sparsi in tutto il mondo, l'opportunità di collegare un'isola fino ad allora quasi del tutto sconosciuta. Scegliere un'isola a tale scopo non è impresa facile: molte sono inflazionate, vuoi per la presenza di locali o per il forte turismo, altre sono off-limits per motivi ambientalisti o militari, altre ancora sono raggiungibili a costi troppo proibitivi o addirittura a rischio per l'incolumità personale. Ci sembrava strano che nessuno si fosse accorto delle South-West islands, Palau è una destinazione famosissima per il turismo giapponese ed americano, meta ambita dai subacquei di tutto il mondo per i fondali mozzafiato eppure nessuno l’aveva ancora presa in considerazione, infatti esculsa Rock Islands è tutto terreno inesplorato. Per meritarsi questo Paradiso però occorre organizzarsi “in proprio il viaggio” tramite Internet. La mia attenzione si è subito concentrata su Sonsorol essendo l'isola più vicina alla capitale, quindi la più facilmente raggiungibile con una barca a noleggio, purtroppo però le notizie in rete erano scarsissime e tutto quello che avevamo a disposizione erano un paio di fotografie datate anni settanta. Un colpo di fortuna insperato ci ha fatto contattare Laura Ierago, Governatrice di Sonsorol che, affascinata dall'idea di poter ospitare turisti europei con quella curiosa finalità, si è prodigata oltre ogni più rosea aspettativa perché potessimo farcela. Sono state necessarie settimane per definire i dettagli: trovare un'imbarcazione in grado di affrontare il viaggio, inoltrare le richieste di permessi e autorizzazioni e per preparare tutta la documentazione necessaria al trasporto, allo sdoganamento e all’ uso delle nostre apparecchiature, per finire con la prenotazione dei voli e dell’albergo a Manila. Il viaggio infatti ha avuto Roma come partenza, scalo a  Singapore e arrivo della prima tappa a Manila, tutto con la Singapore Airlines e dopo una notte nella capitale delle Filippine l'ultimo volo con la Continental Airlines per Koror. All'aeroporto ci attende una delegazione ufficiale con il classico rito delle collane e corone di fiori poi, via di corsa al porto, per stivare tutte le nostre nella barca che finalmente vediamo dal vero e nel tardo pomeriggio salpiamo per la nostra meta . (continua)

Friday, December 05, 2008

Triple Play WAS Award

UA4WHX e le QSL

Ricevo e pubblico:

Ciao Maurizio, sono Paolo IV3UHL da San Daniele. Seguo attentamente il tuo sito cosi' come seguivo la tua rubrica su RR,in quanto anche io ho cominciato l'attivita' come SWL o meglio per necessita' di imparare una nuova lingua , come BCL. Ti scrivo anche a nome di Mario IV3VBM e di molti altri che come noi sono  tati presi un po' per il naso dal signor Vlad UA4WHX. Scrivo a te in quanto su una pagina del tuo sito ho letto delle gesta di questo buon uomo e di quanto hai recensito sulle sue attivita'. Una cosa mi lascia perplesso,ci lascia perplessi. Se l'invio di posta in Russia non e' sicuro(e non lo e') perche' ostinarsi ad avere un indirizzo proprio li'. Con tutti i manager che ci sono.. Sicuramente mi dirai che Vlad vuole gestire da solo il traffico qsl. Purtroppo questa e' una situazione  che e' gia successa (mr Romeo docet) Non siamo arrabiati per le conferme mancate,ci mancherebbe..e nemmeno per il  cospicuo invio di IRC. In 16 mesi abbiamo gia' confermato tutti i qso con le spedizioni che si sono  succedute... Quello che ci lascia un po' perplessi e' la mancanza di coerenza ed onesta' e  la credibilita'  della persona. Leggo che oramai tutte le richieste sono state evase.Tutti hanno collegato  Vlad ma se tu chiedi sul PCL chi ha ricevuto la conferma vedrai che ben pochi OM confermano.(zuccherino al cavallo per non dire..) Se come riportato anche su QRZ.COM ci dovrebbe essere un plebiscito,invece  non lo e'... Vengo a concludere chiedendoti non di intercedere per avere le conferme... (qui a Udine nessuno ha ricevuto qsl) ma che con coerenza pubblichi sul tuo sito quello che ti ho appena  comunicato. Non solo lodi ma un pizzico di dubbi su colui che tanto ha fatto senza poi  concretizzare. Sono qrv su skype come IV3UHL per dibattito hi. Ciao Maurizio e sempre complimenti per il tuo sito.
IV3UHL Paolo

Caro Paolo, io personalmente da Vlad ho ricevuto ciò che mi serviva, le QSL per le IOTA mancanti. Giusto ieri vedevo degli ANN passare sul cluster a proposito delle QSL di Vlad e c'è chi le ha ricevute tutte, chi ancora le attende. Il fatto che chieda IRC al suo indirizzo russo mi fa pensare che non voglia affatto lucrare, altrimenti sì che avrebbe preso un manager per ricevere fior di green stamps. Recentemente gli ho scritto per sapere della sua prossima destinazione e mi ha risposto che non si mette in viaggio fin quando non ha completato tutto l'invio delle QSL. Io stesso sto ancora attendendo l'ultima da C9. Non ho motivo di dubitare sull'operato di Vlad ma capisco i vostri dubbi. Posso solo dirvi di pazientare ed attendere che nella buca delle lettere arrivi la sospirata busta. Ho pubblicato il tuo scritto e ben vengano i commenti di altri lettori.
73 Maury



Thursday, December 04, 2008

Sonsorol on Facebook

This group is devoted to the inhabitants, natives and friends of
Sonsorol island, in the Southwest group of Palau, Pacific Ocean.



Tuesday, December 02, 2008

IARU R1 New 40 Mt Bandplan

Here's the band plan (from 29 March 2009):

7.000-7.025 CW, contest preferred (existing prime DX-chasing segment worldwide)
7.025-7.040 CW QRP, Center of Activity 7030
7.040-7.047 Narrow band digital (PSK31, etc)
7.047-7.050 Narrow band digital, auto allowed
7.050-7.053 All digital, auto allowed
7.053-7.060 All digital
7.060-7.100 All modes, 7070 digital voice, 7090 SSB QRP
7.100-7.130 All modes, Region 1 Center of Activity 7110
7.130-7.200 All modes, SSB contest preferred, SSTV 7165
7.175-7.200 All modes, priority for intercontinental

source

PS: tnx per la precisazione

Monday, December 01, 2008

Contest 40/80 - le date

Oggi sono venuto a conoscenza del fatto che il cambio data del prossimo contest 40/80 qualcuno (chi ??) lo reputa una mia iniziativa. Smentisco categoricamente che io abbia in qualche modo variato il regolamento, soprattutto perchè quando ho dato le dimissioni da manager del contest non ho assolutamente più pensato all'edizione 2008. Ho solo ed esclusivamente inviato a chi di competenza i risultati dell'edizione 2008. IT9BLB e IK4UPU, uniche persone con cui sono sempre stato in contatto, potranno dirvi che da me, non hanno ricevuto nulla per quanto riguarda l'edizione 2008. Tutte le modifiche (e quindi il cambio data) sono da imputarsi ad altra persona, non al sottoscritto. Inoltre tutte le variazioni al contest da me effettuate negli anni sono sempre state discusse durante la cerimonia di premiazione a Bologna o con il Presidente della Sezione di Bologna. Quindi se il contest cade in concomitanza col Vecchiacci non prendetevela con me. Al Congresso di Settembre io non c'ero, facile dar la colpa agli assenti. E no, caro nuovo manager del 40&80, prenditi tu la responsabilità del cambio data, io non c'entro !